“Lo Pan Ner”

Il Progetto

La prima edizione de Lo Pan Ner, nasce, in Valle d’Aosta, nel 2015, grazie ai finanziamenti ottenuti nell’ambito del programma di cooperazione territoriale transfrontaliera Italia-Svizzera (Alcotra) nell’intento di valorizzare un sapere /saper fare e garantirne la disseminazione, valorizzando al contempo il ruolo delle comunità.

L’Assessorato regionale istruzione e cultura – BREL – Bureau Régional Ethnologie et Linguistique, organizzatore dell’iniziativa, in collaborazione con quarantotto comuni della Valle d’Aosta, sabato 24 e domenica 25 ottobre 2015, ha reso omaggio alla tradizione, ancora molto sentita, che voleva la preparazione, da parte delle famiglie, del pane tradizionale con la segala, cotto nei forni a legna.

Tradizionalmente, la cottura del pane avveniva nel periodo tardo autunnale, ma è stat anticipata in quest’occasione al mese di ottobre per esigenze derivanti dalle tempistiche dettate dal progetto transfrontaliero. Si trattava comunque di un periodo prossimo all’11 novembre, giorno di san Martino, data simbolica che chiudeva idealmente l’anno agrario e che prevedeva la scadenza dei contratti e il pagamento dei canoni di affitto.

Attraverso un’occasione di aggregazione che non ha non soltanto interessato le comunità locali bensì tutto il territorio regionale, l’Assessorato è riuscito nell’intento di valorizzare, da una parte, il pane di segale nonché i saper fare e i riti ad esso connessi, tramandatisi nel corso delle generazioni grazie ad un loro evidente radicamento nel tessuto sociale valdostano, e dall’altra, di creare un evento di richiamo turistico in un periodo di bassa stagione in cui offerta e richiesta non godevano di grandi prospettive.

L’eco di questo evento ha successivamente varcato i confini regionali suscitando l’interesse della Regione Lombardia e della Val Poschiavo nel Cantone dei Grigioni (Svizzera) – partner della regione Autonoma Valle d’Aosta nell’ambito di progetti comunitari – che hanno deciso di organizzare, nel 2016, una festa analoga, svoltosi in contemporanea nei tre territori interessati, e che ha di fatto assunto le caratteristiche di un evento interregionale e transfrontaliero.

Dal 2017 ad oggi, la rete di regioni/paesi partecipanti si è consolidata e ampliata accogliendo la regione Piemonte per l’Italia, il Parc des Bauges per la Francia e Upper Gorenjska in Slovenia

Il pane nero durava anche per anni

Una volta si faceva il pane con la segale dei nostri campi, era un pane squisito. In seguito, si sminuzzava nel brodo di camoscio, era il piatto della domenica in cui si aggiungeva il formaggio e si mangiava tutto”, racconta un altro “testimone” del Pan Ner. C’è anche chi racconta che il pane nero, conservato nel fienile sui brènlo, cioè sulle rastrelliere, durava anche per anni, gli unici problemi erano rappresentati dall’umidità e da eventuali animali, dagli uccellini ai topi che a volte si arrampicavano sulle travi e poi scendevano dalle corde dove venivano appese le rastrelliere, e per ovviare al problema si mettevano degli ombrelli di lamiera.

L’attuale successo del pane di segale

Ma se un tempo il pane di segale era perlopiù questione di necessità, oggi sempre più persone lo scelgono, vuoi per il suo caratteristico profumo, vuoi per le sue proprietà nutrizionali, come l’alta quantità di fibre o un basso indice glicemico. Insomma, quello che stiamo riscontrando, anche tra i panificatori premiati dalla nostra guida Pane e Panettieri d’Italia, è il suo ritorno in gran stile. Meglio se fatto con lievito madre, di segale pure lui.