La fantasia è come la marmellata

“Una marmellata di notizie”

Oggi vi regalo un viaggio nelle emozioni; sono gli incontri casuali quelli che regalano maggiori soddisfazioni, gli incontri che permettono di scoprire ogni giorno nuovi tasselli della nostra operosa regione, come in occasione di Made in Malga 2016.

Ho avuto il gradito piacere di conoscere Maddalena, la titolare dell’azienda Le Monfumine. Mi è stato difficile non lasciarmi affascinare dai suoi prodotti, dalla ricerca nella combinazioni dei vari gusti e dalla passione che trasmette. Da qui è nata una bella conversazione, con domande e risposte:

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* Maddalena, ci racconti qualcosa di lei.

Cercherò di essere breve. A sette anni vengo catapultata in Ghana, Africa, a causa del lavoro di mio padre. Lì frequento una scuola privata in lingua inglese, in cui, dopo la preside (Canadese), ero l’unica bianca tra circa 600 bambini. A nove anni il rientro in Italia, nel mio paese natale in provincia di Udine, con una vita piuttosto normale, fino a quando non mi trasferisco negli USA con i miei genitori, nel 1996.

Finiti gli studi della scuola superiore, mi iscrivo all’università e mi laureo nel 2001 cum laude in Architettura. Seguo la mia passione e mi iscrivo a un Master presso la University Of Pennsylvania, una delle università che fanno parte dell’Ivy League Americana.

Nel 2004, ottenuto il Master, rientro in Italia per una breve esperienza a Milano, dove disegno gli Armani Hotels, ma il mio sogno Americano non è finito e quindi parto nuovamente per gli USA, con destinazione Manhattan. Dal 2005 lavoro per diversi studi d’architettura a NY, facendo anche parte del team di progettazione del nuovo World Trade Center.

Il 2009 è l’anno in cui la crisi attanaglia tutti gli Stati Uniti, e in cui molte persone, tra cui la sottoscritta, perdono il lavoro e devono quindi rientrare nel loro paese natio. Dal 2009 ho lavorato in diversi settori, ma sempre cercando di costruire un’idea nel campo agricolo, cercando di mettere a frutto i terreni di famiglia. Nel 2013 la svolta, con la creazione de Le Monfumine.

* Prima cosa: Le Monfumine, da dove nasce questa scelta?

Penso nasca dalla voglia di creare, ricercare e di ritrovare una sintonia con se stessi e la natura. Svegliarsi e avere la possibilità di camminare e vedere qualcosa che si sviluppa sotto i propri occhi; ogni giorno una sorpresa, è un lusso che pochi si possono permettere.

* Di cosa si occupa in dettaglio?

Mi potete trovare a raccogliere la frutta, potare gli alberi, supervisionare la cottura delle confetture, contattare i clienti, raccogliere ordini, spedirli. Insomma, ho le mani in pasta!

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* Quali sono i vostri punti di forza?

La sincerità: quello che facciamo è quello che raccontiamo. L’eccellenza: le cose o si fanno bene o non si fanno. La caparbietà: l’unico ostacolo che previene il successo sono le proprie insicurezze.

* A che target vi rivolgete?

A chi ama il buon cibo, sano e naturale.

* Quali canali utilizzate per promuovervi?

Le fiere di settore sono importantissime, ma vanno scelte con cura e affrontate con grande diligenza. Inoltre, ci piace fare rete con altre aziende del settore e coinvolgere food blogger e cuochi. E naturalmente, il passaparola.

* Quali sfide avete affrontato?

Molte. Partire con una start up in agricoltura presenta difficoltà che sono molto diverse da altri settori. La più difficile da affrontare è stata lo scetticismo iniziale da parte di molti, e lo studio per mettere insieme il progetto ed il percorso.

* Quali competenze hanno facilitato il suo percorso?

Le competenze che hanno facilitato il mio percorso sono proprio quelle inerenti ai miei studi in architettura. In fondo l’architetto è la persona che coordina varie figure per far sì che il progetto si completi. L’idraulico o il muratore da soli non sarebbero capaci di costruire una casa del tutto funzionante.

* Cosa fare per cominciare?

Credere fortemente nel proprio prodotto e mantenere uno standard qualitativo molto alto.

* Ci sono luoghi a cui si sente maggiormente legata e perché?

A parte le colline in cui abito, i Colli Silenziosi, che ormai sono la mia casa, l’unico luogo che mi è rimasto nel cuore, è la città di New York. Penso di essere stata immensamente fortunata ad aver avuto la possibilità di abitarci e viverci, perché una città la Grande Mela va vissuta, con i suoi pro e i suoi contro, e fa imparare molte cose.

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* I produttori e il futuro.

Credo fermamente che i produttori che avranno maggior successo saranno coloro che sapranno “fare rete”, instaurare valide collaborazioni e portare avanti le proprie aziende pensando ad un’unità distinta. Oggi le aziende giovani riescono a farlo, quelle ancora condotte dalle generazione precedenti no.

* 3 prodotti che porterebbe sullo spazio.

La crema di mojito, melagrane e hamburger americani. Il tutto abbinato ad uno spumante Ribolla Gialla.

* Tre qualità che servono per fare l’imprenditore oggi?

Resilienza, tenacia e coraggio.

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